Cosa può succedere nei meandri di un conto corrente bancario? Una recente sentenza del Tribunale di Padova ha permesso ad un correntista di recuperare dalla propria banca 141.69,30 euro pagati, ma non dovuti, nella gestione del conto. La vicenda riguarda un negozio di ferramenta di Dolo, nel Veneziano, peraltro in liquidazione, che nel 2019 si è rivolto al Tribunale di Padova chiedendo l’accertamento dell’illegittimità degli addebiti nei propri conti correnti aperti nella filiale di una banca nazionale, con filiali nel territorio.
La ricostruzione e l’analisi dei conti fatta fare dall’imprenditore ha riguardato la gestione del conto dal 1993 fino al 2013. Nel corso di vent’anni di rapporto con la propria banca, la ferramenta ha sostenuto di aver individuato irregolarità nella gestione per la cifra “monstre” di 227.459,91 euro. In particolare, la società in liquidazione ha sostenuto di essere creditrice nei confronti della banca per 89.104,79 euro di interessi superiori alla soglia usuraria, 34.007,33 euro di commissione di massimo scoperto non dovuta, 52.057,49 euro di illegittima capitalizzazione di interessi debitori (anatocismo) e per 52.290,30 euro di interessi non pattuiti, per l’applicazione di condizioni peggiorative non comunicate dalla banca.
Il Tribunale ha così nominato un consulente tecnico d’ufficio (CTU) che ha ricostruito il conto, individuando il saldo alla chiusura del rapporto tra banca e correntista. L’esito della verifica contabile eseguita dal CTU ha fatto emergere che il saldo finale non era di 618,97 euro a credito della banca, come risultava dal conto, bensì pari a 141,469,30 euro a credito del correntista.
Il giudice monocratico della seconda sezione civile del Tribunale, Maria Antonia Maiolino, il 5 novembre scorso ha condannato quindi la banca a restituire alla società di ferramenta la somma di 141.469,30 euro oltre a pagare spese legali (14.103 euro) e spese tecniche.
Il correntista “risarcito”, per far valere le proprie ragioni, si era rivolto alla Finservices srl di Camposampiero, fondata 11 anni fa da Giovanni Gerotto ed Enzo Dalle Fratte e che si avvale della consulenza del legale padovano Alberto Ciò. «Analizziamo i conti bancari ed i finanziamenti e spesso li troviamo viziati da irregolarità ed errori. Aiutiamo così privati ed aziende a districarsi tra contratti, clausole, tassi, rate, rientri, leasing, derivati e sofferenze bancarie ed a capire il “banchese”, la lingua delle banche», spiega Gerotto, ragioniere di 62 anni che dopo trent’anni di lavoro amministrativo in un’azienda privata si è inventato una nuova professione dei tempi moderni.—
FRANCESCO ZUANON
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